In soli due giorni il caldo da record nel nord dell’Australia ha spazzato via quasi un terzo di una diffusa specie di pipistrelli, stando a quanto affermano i ricercatori.
Gli animali, noti anche come pipistrelli della frutta, non sono stati in grado di sopravvivere a temperature che hanno superato i 42°C. La conseguenza è stata spettrale: nella città di Cairns, la gente del posto racconta di aver visto i pipistrelli cadere in abbondanza senza vita dagli alberi, verso strade, cortili e piscine.
Stando a quanto rammentano i ricercatori della Western Sydney University, circa 23.000 esemplari sono deceduti durante l’eccezionale ondata di caldo tra il 26 e il 27 novembre. Il ricercatore capo Justin Welbergen, ecologo, sostiene che la “scala biblica” delle morti potrebbe essere ancora più alta – fino a 30.000 – perché alcuni insediamenti non sono stati resi oggetto di monitoraggio.
Ricordiamo che prima di novembre l’Australia aveva solo 75.000 pipistrelli appartenenti a questa specie, e che questo animale si trova anche in Papua Nuova Guinea, Indonesia e nelle Isole Salomone. Tuttavia, in Australia la specie si trova solo in una piccola regione di foresta pluviale del Queensland settentrionale, dove aiuta ad impollinare gli alberi autoctoni. La sua scomparsa in misura così rilevante potrebbe pertanto avere degli impatti notevoli.
Non solo. Come sostenuto dal dottor Welbergen, la specie di cui sopra potrebbe non essere l’unica colpita dall’ondata di calore, considerato che si stimano almeno 10.000 pipistrelli morti nella variante volante nera.
A questo punto, i ricercatori temono che gli effetti delle anomale ondate di caldo possano riguardare non solamente più specie di pipistrelli, quanto anche altre specie animali, considerato che è più facile accorgersi della morte dei pipistrelli piuttosto che di altri animali meno “esposti”.
“È chiaro dai dati attuali che questi eventi di calore stanno avendo un impatto molto grave sulla specie”, dice il dottor Welbergen. “E dalle proiezioni sui cambiamenti climatici risulta chiaro che in futuro questo fenomeno è destinato ad aggravarsi”.
In passato, le morti di massa nella popolazione erano spesso associate ai cicloni. Ma negli ultimi anni le ondate di calore sono diventate un rischio maggiore, aggiunge poi il dottor Westcott. “Siamo molto preoccupati. È stato un massiccio declino demografico per una specie che non è sotto grande pressione al di fuori di questi eventi meteorologici”, dichiara ancora alla BBC.
Anche prima dell’ondata di caldo di novembre, gli ambientalisti stavano facendo pressione sul governo australiano per migliorare la classificazione della specie da “vulnerabile” a “in pericolo” – con una mossa che rafforzerebbe gli sforzi per aiutarla attivamente.
Alcuni esperti temono che l’ostilità del pubblico nei confronti dei pipistrelli possa ostacolare gli sforzi di conservazione. La preoccupazione di contrarre malattie dei pipistrelli e il fastidio generato dal loro rumore nelle aree urbane sono infatti elementi sempre particolarmente ricorrenti nella società australiana.
“Sono visti come questi topi nel cielo, quindi ogni sforzo di conservazione è difficile”, dice il dottor Westcott. “Riteniamo che ci siano state molte persone contente di vedere così tanti pipistrelli morire in questa ondata di caldo”, sottovalutando probabilmente i rischi per l’intero ecosistema, conclude.