Il governo ha escluso la Sardegna dalle zone che potrebbero essere coinvolte nel deposito delle scorie nucleari. A confermarlo è il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a margine di un convegno stamani alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri a Roma, ricordando come per il deposito nazionale delle scorie nucleari occorra escludere quelle zone – come, appunto, la Sardegna – che non potrebbero che comportare il passaggio del materiale attraverso il mare, aprendo dunque degli scenari di rischio ambientali definiti come “inutilmente grandi”.
Ricordiamo come la Sogin, società pubblica che ha l’incarico di occuparsi dello smantellamento dei siti nucleari, ha predisposto una mappa dei siti in Italia dove potrebbe sorgere il deposito nazionale delle scorie, e che tale cartina è stata comunicata ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico affinché sia approvata e, quindi, pubblicata.
Il ministro Costa ha spiegato che sul deposito ora ci sarà un aggiornamento della mappa sismica, e che diversi studi hanno dimostrato come sia necessario rivedere i siti potenzialmente interessati. “Se un aggiornamento mi dice che una zona ha una particolare sismicità, dobbiamo escluderla” – ha poi aggiunto ancora il rappresentante di governo, il quale ha dichiarato di aver affidato “all’Isin (l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione) il compito di individuare questi luoghi insieme all’Ispra (il centro studi del Ministero dell’Ambiente).