Stando a quanto suggerisce la stampa odierna, il governo Conte potrebbe sostenere la giunta Raggi nella sua ambizione di trasferire i rifiuti in eccesso nei termovalizzatori stranieri, e probabilmente in quelli svedesi di Stoccolma e di Goteborg.
Per il momento non si capisce ancora di quante tonnellate possa trattarsi, né quali possano essere i prezzi di un simile trasferimento. A proposito di prezzi: quale sarà il costo da pagare, anche ambientale?
A ipotizzarlo è Marinella Correggia, sul quotidiano Il Manifesto, secondo cui se un litro di gasolio emette 2,65 kg di Co2, ogni tir che trasporterà le tonnellate di rifiuti in Svezia potrebbe emettere più di 2.000 kg di Co2. Certo è che si potrebbe ipotizzare, almeno parzialmente, un trasporto più ecologico (come quello su rotaia), ma rimane comunque chiaro che un simile progetto non possa che essere limitato alla risoluzione di una emergenza in tempi stressi, ma che non possa essere una scelta strutturale.
L’adozione dei termovalorizzatori è infatti una soluzione tendenzialmente efficiente per lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili, consentendo di convertire in energia tonnellate di immondezza.
Per il momento, non possiamo che attendere certezze da parte del governo, con il governo e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che non ha fornito molti ragguagli né sull’effettiva individuazione delle località di destinazione, né di quante tonnellate di rifiuti si tratterà, né del costo finale.