Il Pinscher nano è l’elemento di spicco della famiglia degli Schnauzer, sia per diffusione che per la sua grande popolarità tra le famiglie, italiane e non solo. La sua origine è tedesca, e qui, prima della tipologia nana, la razza più diffusa era quella di taglia media, a pelo raso. La taglia media aveva un’ampia e antica diffusione in Germania orientale, oltre il confine naturale del fiume Reno, ma agli inizi del XX secolo fu scalzata dal tipo nano, che poi conquistò anche gli appassionati al di fuori della Germania, tanto che subito vennero iscritti più di 1300 esemplari nell’apposito libro delle origini, con diverse colorazioni del manto.
Si selezionarono in particolare i Pinscher neri con chiazze brune chiare, oppure a tinta unica, solo bruni. Il nano è un diretto discendente del Pinscher medio, ma, come vedremo, non ha caratteristiche di nanismo, e infatti non manifesta difetti nella sua estetica, che sono propri di questa manifestazione. Il corpo e la testa sono difatti molto proporzionati fra loro, presentando una perfetta eleganza nei rapporti di misura, migliorate anche dal corto e lucido pelo, che ne conferiscono grazia e brillantezza. È un cane vivace, allegro e vivace, che può portare le sue orecchie sia piegate in basso che ben dritte, pronte a ascoltare tutti i rumori dell’ambiente circostante.
La sua morfologia è quella del lupoide, e sia nelle misure, che nel peso, non vi è differenza tra i due sessi, che possono misurare entrambi tra i 25 e i 30 centimetri di altezza, con peso variabile tra i 4 e i 6 chilogrammi. Viene classificato dalla Federazione Canina Italiana come un molosside, e il prezzo medio di un esemplare con pedigree è di circa 6 o 700 euro.
Aspetto fisico
Il Pinscher nano, è un cane dalle dimensioni ridotte ma ben proporzionato. l’altezza al garrese non supera i 30 centimetri, per un peso di 6 chilogrammi. Le proporzioni sono quasi perfette, perché l’altezza infatti, è quasi uguale alla lunghezza. Nonostante la sua statura, il Pinscher ha un fisico muscoloso e tonico, con la pelle ed il pelo ben aderente al corpo. Gli occhi sono rotondi e molto scuri, mentre le orecchie hanno una forma triangolare con la punta rivolta verso il basso. Il tartufo proprio come la forma del muso, è molto pronunciato e dal colore nero intenso.
Sia la struttura ossea che quella muscolare, sono molto sviluppate e forti. Il manto a pelo corto è raso, brillante e molto liscio al tatto, senza parti prive di pelo. Il suo colore può variare dal nero al rossiccio, nello specifico rosso cervo, marrone rossiccio e marrone rosso scuro. Nello standard di razza sono ammessi anche colorazioni come nero focato con focature rosse e marroni. Queste sono particolarmente scure, distribuite in forme triangolari ben definite e regolari, separate sul petto.
Carattere
Il Pinscher nano, proprio come quello di taglia grande, è un ottimo cane da guardia e da compagnia. Grazie alle sue dimensioni ridotte, si adatta facilmente alla vita domestica, anche in appartamenti molto piccoli, dove il cane amerà rintanarsi nel periodo invernale. Con la bella stagione, il Pinscher nano, dovrà praticare attività fisica costante all’aria aperta. Questo cane è particolarmente sveglio, vivace e sicuro, con un carattere equilibrato. Proprio per questi motivi, è considerato un cane ideale alla famiglia e da accompagnamento. Nonostante questo, il suo temperamento è molto simile ad un vero e proprio cane da guardia.
Si mostra molto diffidente nei confronti degli estranei, ed è predisposto ad abbaiare facilmente contro ospiti e verso chi non gli va a genio. Verso la propria famiglia ed i bambini è affettuoso, e nello stesso tempo geloso dei suoi spazi e delle sue cose personali, per questo non ama le intrusioni. Proprio per queste motivazioni deve ricevere un’educazione ferrea e decisa, per evitare che la indole prenda il sopravvento. È importante non lasciarsi intenerire dal suo sguardo e dall’aria apparentemente indifesa e fragile.
Educazione e cure personali
Una caratteristica del Pinscher è la sua tempra fisica, molto invidiabile. È un cane forte, in salute e longevo, e vive mediamente 15 anni. Per stare bene, necessita semplicemente di una corretta alimentazione e delle vaccinazioni stagionali. In base all’età, la sua dieta necessita di alcuni cambiamenti. Lo stesso discorso per le condizioni fisiche e per il quantitativo di movimento che svolge abitualmente. Come per tutte le razze canine, è importante il giusto quantitativo alimentare di carne, pesce e verdure, ricchi di sali minerali, fibre e proteine. Nonostante il suo temperamento non sempre mite, questo animale è molto intelligente, propenso all’ascolto e curioso.
Per abituarlo al contatto con altri animali o persone, vi consigliamo dei corsi di socializzazione sin dai primi mesi di vita. Questo perché per tendenza, il Pinscher nano è diffidente, e tale caratteristica può divenire aggressività e sfociare in comportamenti errati. Con questo amico a quattro zampe, bisogna avere molta pazienza, specie nella fase di addomesticamento. È un cane testardo, indipendente e non ama particolarmente seguire le regole della famiglia.
Ama moltissimo correre all’aria aperta, ed inoltre è rissoso nei confronti di altri animali. Proprio per queste motivazioni, è un cane difficilmente gestibile da persone anziane o che hanno poca energia. Come abbiamo già introdotto, il suo pelo è molto corto e ben aderente alla pelle, per questo il Pinscher, soffre il freddo. Un accorgimento molto utile in questo caso, è di vestirlo con un cappottino durante le uscite invernali, e di farlo accoccolare in luogo caldo ed al riparo da spifferi d’aria una volta in casa. Il Pinscher nano ha un costo che va dai 500 agli 800 euro, se acquistato in un allevamento. Nel caso di voglia un cucciolo di razza pura, vi consigliamo di rivolgervi in una struttura certificata.
Pinscher nano, o “Zwergpinscher”
Le dimensioni del pinscher nano sono più o meno quelle di un toy terrier, però le somiglianze si fermano qui, volendoci aggiungere anche il manto “nero focato”. Il pinscher nano è in realtà una razza perfettamente stabile, assolutamente normale contenuta in piccole dimensioni. Non ha i tipici segni del nanismo (testa arrotondata, occhi a forma rotonda, ecc.) come, invece, li ha il terrier nano. Il pinscher nano è un cane dotato di molto equilibrio e presenta una forte stabilità di temperamento e caratteriale. E? una razza dotata di molta intelligenza e che da notevoli soddisfazioni in addestramento.
Il pinscher nano nella nostra nazione
In Italia il pinscher nano è una razza caratterizzata da una buona selezione ed è anche ottimamente diffuso, pur se non è mai stata oggetto, per fortuna, di mode e tendenze. Nel nostro Paese esistono molti allevatori di pinscher nano famosi per la loro serietà i quali operano le selezioni in maniera scrupolosa. Il risultato di queste selezioni sono pinscher nano di enorme pregio, ottenendo risultati di prestigio nelle esposizioni canine di tutto il mondo. Da noi, però, esistono una gran quantità di pinscher nano che di pinscher nano non hanno praticamente nulla! La maggior parte delle volte queste bestiole sono prive di pedigree, non hanno niente di tipico e talvolta non sono neanche completamente sani. Quindi, se nei vostri desideri c’è un pinscher nano, diffidate delle “imitazioni” e rivolgetevi solo agli allevatori con la A maiuscola!
Da noi si può dire che il pinscher di medie dimensioni è così poco diffuso che ormai siamo abituati a chiamare solo “pinscher” anche il pinscher nano.
Pinscher o pinscher nano?
Occorre sapere che la FCI (Fédération Cynologique Internationale), per quanto riguarda questa razza, ne riconosce ufficlamente due:
- Il pinscher di taglia media;
- Il pinscher nano (o zwergpinscher).
Cosa significa in Italiano “zwergpinscher”?
La prima parte del nome, la parola “zwerg”, non lascia adito ad equivoci: significa “nano” (traduzione dalla lingua tedesca). La seconda, invece, “pinscher”, è la parola tedesca con la quale in quella nazione si indicano i cani simili al terrier, e si presta ad alcune interpretazioni. Qualcuno dice che derivi dalla parola tedesca “picke” (beccare, pizzicare), a sottolineare un modo tutto suo di dare il morso di questa razza, e cioè con un movimento velocissimo mascellare, più una sforbiciata che un morso. Altri invece sostengono che la derivazione sia dalla parola in lingua britannica “to pinch off”, con un riferimento palese al fatto che le code fino ad alcuni decenni fa le si facevano sempre tagliare. Ma secondo un’altra ulteriore interpretazione (austriaca), poiché questa razza avrebbe avuto origine nei pressi della città austriaca di Salisburgo, e, nel dettaglio, nelle periferie alpine di Pinzgau, questi cani sarebbero stati denominati “pinzger” parola che ha inflessioni fonetiche identiche alla parola “pinscher”. Ma, ripetiamo, la razza è ufficialmente nata in Germania, al di là delle pretese degli Austriaci.
Strano ma vero: il pinscher nano assomiglia al dobermann
Per caso non vi è saltata agli occhi una certa somiglianza tra il dobermann ed il pinscher nano? Ebbene, se si eccettua la ovvia quanto cospicua differenza di dimensioni, essa esiste! Difatti le due razze discendono da un unico ceppo e quindi proprio per questo non è male sapere qualcosa in più, anche sinteticamente, sulle origini della razza “cugina”, il dobermann.
Tra la metà e la fine dell’800 in Germania tal Karl Friedrich Louis Dobermann riuscì finalmente a coronare un suo sogno: ottenere un cane dal coraggio indomito ed aggressivo. Il sogno gli derivava da una sua personale necessità: essendo un esattore erariale, gli occorreva la protezione di un cane dalle eventuali aggressioni dei cittadini scontenti della ingente tassazione.
Fu così che il Sig. Dobermann prese a fare test su diverse tipologie di pinscher, facendo ribattezzare i risultati dei suoi incroci “pinscher di dobermann”, denominazione da cui trasse origine il nome della razza, quello ufficiale, e cioè “dobermann pinscher” (che solo in seguito divenne più semplicemente “dobermann”). Non abbiamo notizie certe su tutti i risultati intermedi che portarono all’ottenimento del dobermann così come lo conosciamo oggi, però si è certi che molta importanza ebbe uno di questi, il “cane del macellaio”, un “avo” dell’attuale rottweiler, che veniva usato come cane mandriano. DI certo sono ipotizzabili ancora tanti diversi incroci di razze, come, ad esempio, il “manchester black & terrier” ed anche del “greyhound”.