Il pangolino è un animale molto caratteristico e sconosciuto ai più e, infatti, pochi sanno della sua esistenza. Non a caso la maggior parte delle persone che ne sentono parlare la prima volta o che ne scorgono un esemplare ne rimangono molto incuriosite.
L’aspetto del pangolino, che avremo modo di scoprire nel corso di quest’articolo, non passa insomma di certo inosservato e, forse, in tanti a primo impatto potrebbero scambiarlo per un formichiere.
Purtroppo questa specie è a rischio di estinzione, complice la mano dell’uomo che negli anni ha distrutto il suo habitat naturale e ha svolto un traffico illegale dei cuccioli.
Quali sono le principali caratteristiche fisiche
Il pangolino è un mammifero dell’ordine dei Folidoti, ed è proprio il particolarissimo aspetto fisico a renderlo un animale così inconsueto, in apparenza metà formichiere e metà armadillo. È quasi completamente ricoperto di scaglie cornee rigide, fatte di cheratina e lievemente sovrapposte tra di loro, a creare una sorta si corazza protettiva per l’esemplare e che hanno un diametro di circa 3-5 centimetri.
Liberi dalle scaglie sono il muso, il ventre e le parti laterali del suo corpo. È sdentato, ma munito di una lingua lunga quanto il suo corpo. Un’altra peculiarità del pangolino, che gli permette di scavare lunghi cunicoli nel terreno, è rappresentata dagli artigli molto lunghi e affiliati, oltre alla coda prensile in alcune specie soltanto e non in tutti gli esemplari di pangolino.
Inoltre il suo aspetto non è statico, bensì cangiante: dalla forma distesa passa a quella rotonda costituita da una vera e propria pallottola attorcigliata su se stessa, nella quale le scaglie si incastrano una nelle altre. Atteggiamento che generalmente assume nei momenti di maggiore spavento, nei quali reagisce rannicchiandosi. Inoltre, è molto timido e vive durante le ore notturne nelle tane e nei cunicoli sotterranei che esso stesso scava con estrema precisione con i propri artigli.
Quali sono le specie
Le specie di pangolino esistenti presentano alcune caratteristiche in grado di differenziarli. Essi sono otto in tutto, quattro sono quelle diffuse in Asia e quattro quelle che si ritrovano in Africa. Il più grande della famiglia è rappresentato dal pangolino gigante, chiamato Smutsia gigantea: abita in alcune zone della foresta dell’Africa Centrale e sfiora i 2 metri di lunghezza e i 35 kg di peso circa. Le altre specie sono invece il pangolino del Capo, ovvero lo Smutsia temminckii e il pangolino dalla pancia bianca, cioè il Phataginus tricuspis. Gli ultimi due sono grandi la metà e sono più adattabili e comuni nel continente. Il primo, in particolare, è la specie che si può incontrare con maggiore frequenza perché si trova in ambiente aperti come le savane ed è più resistente degli altri alla siccità.
Il pangolino arboreo è infine quello con una coda più forte e resistente rispetto alle altre specie, infatti viene usata anche per appendersi con una certa dimestichezza ai rami degli alberi.
I rari esemplari di pangolino esistenti e sopravvissuti all’imperante estinzione che li riguarda vivono attualmente in alcune zone tropicali del Sud Est asiatico e dell’Africa subsahriana. Prima che il pericolo dell’estinzione si allargasse e li investisse e prima della larga diffusione del traffico illegale di questa specie di mammifero, i pangolini vivevano anche in altre zone, come l’Europa e l’America settentrionale dove risulta ormai completamente inesistente.
Qual è l’alimentazione
Il regime alimentare seguito dal pangolino è in parte molto simile a quello del formichiere a cui può essere associato anche per questo tipo di abitudini, oltre che per le evidenti somiglianze fisiche. Si nutrono soprattutto di insetti come le termiti, ma l’alimento preferito del pangolino rimane la formica, insetto di cui sono molto golosi e che riescono a mangiare in grandi quantità. Sono capaci di ingurgitare addirittura 2 etti e mezzo al giorno di formiche che equivalgono a 20000 insetti circa.
Il pericolo di estinzione
Come abbiamo giù ripetuto, il pangolino è un mammifero che rischia di estinguersi presto. Ma quali sono le ragioni che stanno causando la progressiva scomparsa di questa specie rara, protetta addirittura dalla convenzione internazionale di Washington? Oltre alla sparizione del suo habitat naturale, c’è anche un ampio traffico illegale che riguarda il pangolino. La sua carne è ritenuta prelibata in alcune zone del mondo e per giunta viene utilizzata a scopi medici in alcuni Paesi dell’est. Il commercio della carne di pangolino è diffuso a causa di queste precise ragioni in Cina e in Vietnam, che rappresentano i maggiori importatori illegali di pangolini al mondo. Basti pensare che nel giro di 15 anni sono stati catturati e uccisi un milione di esemplari di questo mammifero per consumare la sua carne e le sue scaglie. I prezzi per acquistarli sono molto elevati proprio perché i pangolini vengono utilizzati non solo come cibo di pregio, ma anche come elemento per curare diversi tipi di malattie secondo i metodi e le pratiche della medicina tradizionale.
Qualche curiosità
Sapevi che il pangolino nasconde in sé qualcosa di romantico? Ebbene sì. Nonostante in apparenza possa sembrare un animale ben lontano dal romanticismo e dalle smancerie, è diventato nel 2017 una sorta di testimonial della festa dedicata agli innamorati di tutto il mondo, San Valentino. Basti pensare che due anni fa Google ha scelto proprio il pangolino come simbolo di questa giornata così romantica.