Merlo indiano: un simpatico imitatore a casa tua

Il merlo indiano, anche chiamato maina o gracula religiosa, è un uccello che appartiene alla famiglia degli Sturnidi, all’ordine dei Passeriformi. Esso proviene dall’Asia, dove in natura è abbastanza diffuso in un’area grande che si estende dall’Himalaya allo Sri Lanka e alle Filippine e dal Pakistan orientale all’Indocina. Questa zona ampia è popolata da 32 specie differenti, alcune stanziali altre migratorie. In natura vive 10 anni circa, mentre in cattività può raggiungere anche i 20 anni. Il merlo indiano vive in stormi di circa 20 componenti tenendosi sempre in contatto con particolari fischi.

Il motivo di questa ristrettezza nelle sottospecie acquistabili nei negozi è presto detto: il merlo indiano è infatti parte integrante nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES), e rientra dunque tra le specie protette. La vendita potrà avvenire esclusivamente mediante l’ottenimento di un documento di importazione valido e, proprio per questo motivo, la compravendita degli esemplari è rigidamente negoziata in sole tre sottospecie. Per questo motivo, peraltro, è sempre bene ricorrere all’acquisto del volatile solo ed esclusivamente attraverso i canali ufficiali, che possano garantirvi la loro esatta provenienza

In tal merito, le sottospecie presenti sul mercato sono:

  • Gracula religiosa indica: la più piccola sottospecie del merlo indiano, con i 25 cm di lunghezza;
  • Gracula religiosa intermedia: una sottospecie di grandezza “intermedia”, di 30 cm di lunghezza;
  • Gracula religiosa religiosa: una sottospecie più grande, di 35 cm di lunghezza e ottima imitatrice vocale.

Queste tre tipologie sono quelle che si trovano in commercio per la vita domestica. Le sottospecie si distinguono per dimensioni e per peso, per la forma delle caruncole gialle, per la colorazione del becco e delle zampe, il colore dei riflessi delle penne e anche le macchie oppure le strie sulle ali. È necessario ricordare che con l’età le caruncole si estendono in molti di questi esemplari. Il merlo indiano è classificato nella lista degli uccelli protetti, per questo si possono commercializzare sono gli esemplari con documento CITES (della Convenzione di Washington). Da un po’ è vietata l’importazione di questo uccello, così anche la vendita.

L’acquisto

Se dovete comprare un merlo indiano osservatelo prima per un po’ di tempo, per vedere eventuali segni di malattia. Le piume devono essere ordinate e su tutto il corpo, senza aree nude. Le narici dell’uccello devono essere pulite, gli occhi aperti e limpidi. Il respiro dell’animale deve essere normale e silenzioso. Questi merli possono a volte starnutire pur restando in piena salute.

Il sesso non può essere determinato con una sola ispezione perché femmine e maschi sono medesime. Controllate che il merlo indiano sia in condizioni pulite, informandovi anche sul tipo di alimenti che ha finora assunto. Meglio poi far controllare l’animale da un veterinario subito dopo l’acquisto per evitare brutte sorprese.

Allevamento: l’habitat

Il merlo indiano in natura nidifica negli alberi cavi e vive nella parte alta della foresta pluviale. È bene ricordarlo perché quando si alleva un animale in cattività, è sempre opportuno fornire lui un ambiente più simile possibile a quello naturale, quindi anche il maggiore spazio che si può lui dare. La voliera quindi è la scelta migliore per tenere l’uccello a casa: la gabbia deve essere minimo 100 (lunghezza) x 60 x 60 cm (profondità e altezza). Durante l’inverno è meglio ospitare il merlo indiano a casa. Se possibile mettete delle pareti opache o una copertura su 2-3 lati della gabbia per dare al merlo indiano la sensazione di protezione e privacy. In questo modo l’uccello sentirà di avere la situazione sotto controllo meglio.

Questo sistema inoltre permette di limitare che il merlo indiano insozzi la parte circostante alla gabbia: le deiezioni di questi uccelli sono abbondanti. Le gabbie rotonde sono sconsigliate perché hanno uno spazio in genere minore, per cui le ali toccano spesso le pareti e sono soggette a continui traumi e a danneggiamento delle penne. La gabbia è bene abbia arredi convenzionali: rami naturali magari (meglio dei posatoi) con 2-4 cm di diametro, completi di corteccia. Periodicamente lavare e disinfettare i posatoi. Se avete la possibilità di usare rami naturali, scegliete: salice, melo, olmo, frassino, faggio, corniolo, betulla, pioppo.

I merli indiani necessitano di sole e caldo, quindi è il caso di non esporlo a aria. Meglio fornirgli nella stagione invernale una fonte di calore in più, anche se il merlo è tenuto in casa: per esempio una lampada con raggi infrarossi. Il merlo indiano soffre gli sbalzi di temperatura e anche l’umidità. Quando fa più fresco è opportuno che vengano alimentati in modo adeguato. Sul fondo della gabbia la cosa migliore è usare riviste perché sono economici, facili da reperire e aiutano la sostituzione quotidiana, senza contare che vanno benissimo per assorbire le deiezioni.

Quando è estate il merlo indiano dovrebbe avere la possibilità di fare un bagno, per questo si può mettere sul fondo una ciotola con acqua: guazzerà contento. In inverno si può sostituire l’acqua con una vaschetta di sabbia. Ogni tanto introducete nella gabbia oggetti colorati, come giochi per bimbi o per pappagalli (tubi, catenelle di corda), questo uccello curioso lo apprezzerà e sarà più contento.

Alimentazione

Alimentazione Merlo indiano
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L’acqua al merlo indiano deve essere erogata con un beverino esterno, con la superficie minima, ma sufficiente per introdurvi il becco: in questo modo non si rischia che l’acqua si inquini con feci. Allo stesso modo per il contenitore di cibo: deve essere esterno alla gabbia. Il contenitore dell’acqua deve essere lavato quotidianamente e disinfettato una volta alla settimana per debellare batteri pericolosi e le alghe. Le vaschette per il cibo del merlo indiano dovrebbero essere due: una per i cibi freschi e una per il pastoncino. Anche i distributori di cibo andrebbero lavati quotidianamente e disinfettati settimanalmente.

Il merlo indiano è onnivoro. In natura si nutre di frutta, insetti e nidiacei compresi quelli della stessa specie. Questi uccelli hanno la tendenza a soffrire di accumulo di ferro dagli alimenti nel fegato, patologia che lo porta alla morte. Per il mantenimento del merlo indiano in salute è quindi opportuno evitare gli alimenti ricchi di ferro. Di solito si dà al merlo cibo comprato, appositamente bilanciato. Se non è possibile reperirlo la cosa migliore è dare lui cibo pellettato per pappagalli piccoli, integrato con della frutta fresca ridotta in piccoli pezzetti.

Il cibo pronto apposito per i merli indiani è sottoposto ad un processo produttivo perfetto per eliminare funghi, batteri, muffe ed è integrato con i quantitativi necessari di vitamine, oligoelementi e minerali. L’alimento è bilanciato e viene venduto distinto in diversi momenti fisiologici dell’uccello: crescita, allevamento e mantenimento. Il problema di questo cibo preconfezionato è che è secco, quindi il merlo indiano ha bisogno di abbondante acqua fresca.

All’uccello potete somministrare riso integrale bollito, mais, patate lesse, mele, banane, papaya, pere, anguria, meloni. È opportuno evitare di offrire la frutta ricca di vitamina C, perché sembra favorire l’assorbimento del ferro e, ovviamente, gli alimenti ricchi di ferro. No quindi a agrumi, kiwi, uva, verdure in foglia, e verdure di colore scuro.

Come accudire il merlo indiano

Nel momento in cui valutate l’acquisto del merlo indiano, diventa molto importante assicurarsi che l’animale mostri un aspetto sano. In particolare, il piumaggio deve essere completamente nero, pulito e lucido. Il suo aspetto deve essere vivace e il respiro deve essere regolare, senza affanni.

Portato con voi a casa, cercate di assicurare al merlo gli spazi di cui necessita, con una voliera di grandi dimensioni, che possa essere comprensiva di rami o alberelli. Tenete conto che l’ideale sarebbe predisporre uno spazio in cui possa essere consentita l’apertura alare senza traumi, con l’integrazione di uno spazio più “intimo”, come un nido, magari coperto da un piccolo telo poggiato sulla voliera per la “privacy”.

L’esposizione della voliera dovrà garantire il giusto calore al merlo – un animale che ama molto il sole, anche in virtù della sua originaria provenienza. Inserite inoltre una vaschetta piena d’acqua pulita per potergli assicurare idratazione e refrigerio durante l’estate. Il fondo della gabbia andrà invece coperto con dei giornali: vi richiederà una pulizia quotidiana, o al massimo ogni due giorni. Durante l’inverno l’animale potrà essere accudito anche in zone interne, ma comunque in gabbie ben capienti, con misure non inferiori a 100 x 60 x 60 cm, con la possibilità di applicare delle pareti non trasparenti sui lati.