Molti proprietari di gatti si preoccupano dei loro animali domestici che vagano per le strade, ma percepiscono i gatti che cacciano topi e uccelli come un istinto inevitabile.
A sostenerlo è un recente studio dei ricercatori dell’Università di Exeter, secondo cui se è vero che i proprietari spesso non amano che i loro compagni felini catturino la fauna selvatica, d’altro lato si sentono incapaci, o riluttanti, a controllare tale istinto.
In particolare, i ricercatori hanno intervistato i proprietari di gatti sul comportamento dei loro animali da compagnia a caccia, su cosa li preoccupava e di cosa si sentivano responsabili.
La caccia è stata così vista come un comportamento naturale al di fuori del controllo dei proprietari. Coloro che volevano limitare la caccia ritenevano che fosse difficile da ottenere senza chiudere i gatti in casa – e quasi nessun proprietario lo voleva.
“Abbiamo trovato uno spettro di opinioni sulla caccia, dai proprietari che la considerano positiva a coloro che erano profondamente preoccupati per le sue conseguenze sulle popolazioni di animali selvatici“, ha detto l’autore principale Dr. Sarah Crowley, dell’Environment and Sustainability Institute dell’Università di Exeter’s Penryn Campus in Cornovaglia. “Tuttavia, poiché la caccia è un comportamento naturale del gatto, pochi proprietari credevano di poterla controllare efficacemente senza influire negativamente sul benessere dei loro gatti”.
I gatti variano nella quantità che cacciano: alcuni catturano uccelli e piccoli mammiferi ogni settimana, mentre molti altri rimangono in casa o raramente svelano il proprio istinto da predatore.
Gli attuali metodi per impedire che i gatti catturino le prede selvatiche includono l’installazione di collari con campanelli e colori vivaci, e il loro mantenimento in casa di notte.
“I proprietari di gatti rendono comprensibilmente la salute e il benessere dei loro animali domestici una priorità, e molti sentono che i gatti hanno bisogno di avere libero accesso all’aria aperta“, ha detto il professor Robbie McDonald, capo del gruppo di Wildlife Science di Exeter, che sta conducendo la ricerca. “Allo stesso tempo, avere animali da compagnia così indipendenti crea ulteriori preoccupazioni per i proprietari sia per la sicurezza dei loro gatti che per il loro impatto sulla fauna selvatica” – aggiunto, ricordando poi che l’istituto sta lavorando a stretto contatto con i proprietari di gatti e con le organizzazioni per il benessere dei gatti, con l’obiettivo di trovare modi pratici per ridurre la caccia, migliorando al contempo la salute e il benessere dei gatti.