L’Italia si conferma la prima nazione in Europa per specie botaniche, con ben 8.195 specie e sottospecie diverse, tra le quali 1708 indigene del nostro territorio. Questo dato, pubblicato nel rapporto An updated checklist of the vascular flora native to Italy dalla rivista Plant Biosystems, conferma la grande biodiversità italiana, un patrimonio tutto nostro, che gli altri paesi non possono vantare.
Perché la botanica in Italia è così ricca
L’Italia è un paese geologicamente particolare, con un sottosuolo molto ricco, e un clima temperato, ideale per i vegetali. La grande ricchezza di calcare, e di terreni vulcanici, uniti alla dolcezza climatica, regalano qualcosa di unico. Il nostro paese ha ben sette vulcani attivi, e molti altri estinti, che hanno irrorato il sottosuolo di nutrienti. Solo la Francia e la Germania contano vulcani sul loro territorio, due per per i cugini e uno per i tedeschi.
Il calcare, dovuto all’emersione dell’antico fondale marino della Tetide, porta grande beneficio a molte piante, in particolare all’uva. Un mix di fattori che fanno del nostro paese uno dei più favorevoli per la biodiversità. Il tutto grazie all’evento geologico dello scontro tra la placca africana e quella euro-asiatica, che vede l’Italia proprio al centro.
Questo porta alle 8mila e più piante classificate, tra cui 26 forse estinte, e al record anche per le varietà autoctone. Nel nostro sono presenti moltissimi tipi di piante, dalle felci alle conifere, e tante altri generi.
I dati dello studio botanico
Lo studio, pubblicato dal Gruppo per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana, è durato 15 anni. Grazie ai ricercatori Fabrizio Bartolucci, Fabio Conti, Lorenzo Peruzzi e Gabriele Galasso, insieme ad una cinquantina di altri ricercatori italiani e stranieri, oggi abbiamo un quadro completo della botanica in Italia.
I dati sono impressionanti. Il Piemonte vanta 3.464 specie, la Toscana 3.370. E poi la Lombardia con 3.272 e l’Abruzzo 3.190.
Un lavoro che sarà la base per tutte le classificazioni del futuro, e un patrimonio unico. Se ci riferiamo poi a tutti i paesi del Mediterraneo, solo la Turchia ci supera per numero di specie.