Buone novità per le attività di produzione di farmaci, pesticidi e display per smartphone. Come noto, la maggior parte degli attuali processi di produzione sono costosi e generano una grande quantità di rifiuti. Gli scienziati dell’Università di Gottinga sono tuttavia ora riusciti a sviluppare un’alternativa “verde” per il risparmio delle risorse. I risultati sono stati pubblicati su Nature Catalysis.
La strategia ecologica sviluppata dal professor Lutz Ackermann e dal suo team dell’Istituto di chimica organica e biomolecolare dell’Università di Gottinga offre notevoli vantaggi rispetto ai metodi esistenti.
Il segreto? L’uso del manganese, metallo naturale non tossico, impiegato al posto dei metalli nobili di transizione come il palladio o il platino o, ancora peggio, solventi organici, che sono altamente infiammabili e tossici.
Al contrario, il nuovo approccio fa uso di acqua pienamente nel rispetto dell’ambiente, grazie al fatto che nella reazione si forma un legame manganese-carbonio che è molto più stabile rispetto ai legami comparabili tra il carbonio e i metalli altamente reattivi litio o magnesio.
“Il nuovo processo consente di scindere un unico forte legame carbonio-carbonio, di cui i composti organici contengono un gran numero, e di convertirlo nel prodotto desiderato“, dice Ackermann. Per ottenere i risultati, le indagini di laboratorio sperimentali sono state combinate con calcoli computerizzati. Questo ci ha permesso di avere una visione dettagliata dell’esatta modalità d’azione del catalizzatore. E questo, a sua volta, ci permette di utilizzare il processo per produrre altri materiali”.
Non ci resta dunque che attendere che gli studi possano trasformarsi presto in concrete applicazioni, per benefici di contenimento degli sprechi di risorse.