L’oleandro, il cui nome scientifico è Nerium Oleanader, è un arbusto sempreverde che appartiene alla famiglia delle Apocynacceae. L’evidente bellezza del suo fiore fa sì che venga utilizzato prevalentemente a scopo ornamentale, sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. Purtroppo, se da un lato è una pianta diffusa proprio perché adatta a decorare e ad abbellire giardini e spazi verdi, oltre che dettagli delle case private, dall’altro incute terrore. L’ansia e i timori che può causare in chi la sceglie sono generati dal suo alto grado di velenosità che rende l’Oleandro pericoloso soprattutto in presenza di animali e bambini.
Quali sono le sue caratteristiche
L’oleandro velenoso è caratterizzato da foglie lanceolate e coriacee e fiori di colori vari. È una pianta che vive e cresce bene nella zona del bacino del Mediterraneo perché si presta a un clima temperato, infatti è meglio tenerla a riparo durante il periodo invernale se si presentano temperature eccessivamente rigide. Un’altra peculiarità del suo rapporto con le temperature è rappresentata dalla resistenza a quelle alte.
Fioritura dell’Oleandro Velenoso
L’Oleandro Velenoso fiorisce durante il periodo estivo e alla fine dell’autunno con fiori che variano dal giallo all’arancio, dal bianco al viola o rosa in base alla specie di appartenenza. Lavorare l’oleandro per la fioritura è un’operazione che richiede attenzione e cura per la tossicità dell’arbusto, quindi è di vitale importanza utilizzare guanti usa e getta o, in alternativa, guanti che possono essere lavati per rimuovere la sostanza altamente tossica che l’oleandro, appunto velenoso, rilascia.
Come piantare l’Oleandro Velenoso
L’Oleandro deve essere piantato in un luogo che gode di sole; si tratta di un arbusto che necessita di abbondanti quantità di acqua, oltre che di potature molto frequenti. È bene evitare che abbia uno sviluppo eccessivamente esteso e c’è bisogno di interventi mirati, atti a dargli la giusta forma e le dimensioni adeguate al luogo in cui è piantato, onde evitare che svanisca la sua essenziale funzione ornamentale.
Quali sono i problemi principali che investono l’Oleandro Velenoso
L’Oleandro Velenoso può essere colpito di frequente dalla rogna, un problema che spesso affligge questo tipo di pianta e che è causato dalla presenza del Pseudomonas Savastanoi. Esso può essere riconosciuto facilmente quando sull’arbusto compaiono protuberanze che lo danneggiano esteriormente e che deturpano i fusti, i boccioli, i frutti e le foglie dell’Oleandro.
Il batterio responsabile della rogna di solito è veicolato dall’acqua, quindi per evitarlo è opportuno assicurare all’arbusto un drenaggio efficace, oppure evitare sempre di usare attrezzi già adoperati per piante malate. Un altro modo per evitare tutto ciò è utilizzare attrezzi sterilizzati, così non si corre alcun rischio di contaminazione.
Rimedi per risollevare le sorti di un Oleandro Velenoso colpito possono essere rappresentati dai trattamenti a base di rame o in casi di estremi è necessario ricorrere a tagliare i rami, avendo cura di bruciarli. In queste circostanze è bene non dimenticare mai di dover sottoporre a sterilizzazione gli attrezzi utilizzati per l’operazione. In un secondo momento si può pensare al trattamento cui ho accennato poco fa, ovvero quello fatto con prodotti a base di rame.
Pericolosità dell’Oleandro Velenoso
Come è reso esplicito dal nome dell’arbusto, si tratta di una specie che è oggettivamente pericolosa sia per l’uomo che per animali come cani, gatti, bovini e cavalli. La sua tossicità è avvertita in maniera violenta anche dai cavalli che possono subire lesioni interne gravi in seguito a un’accidentale ingestione dell’Oleandro Velenoso. A ciò può seguire anche la morte per arresto cardiocircolatorio.
La tossicità dell’Oleandro Velenoso rimane inalterata sia quando è essiccato, sia nel caso in cui si sostasse nei paraggi dei fumi rilasciati da una sua eventuale bruciatura.
A renderlo velenoso è la presenza all’interno di esso di glucosidi cardioattivi, i quali, una volta ingeriti hanno un effetto diretto sul cuore.
In realtà, i glucosidi cardioattivi, se assunti in basse dosi hanno una funzione terapeutica, ma la loro percentuale all’interno dell’oleandro è al contrario molto elevata. Ragion per cui la sua indigestione può essere causa di aritmia o disturbi gastrici con alterazioni del ritmo cardiaco, coma e, in alcune circostanze, morte.