La Kalanchoe, o più comunemente detta Calancola, è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Originaria del Madagascar, è particolarmente diffusa in tutte le zone dell’Africa tropicale.
A prima vista, in pochi direbbero che la Calancola è una pianta grassa, eppure basta osservarla nei dettagli per rendersi conto di quanto ciò sia vero. Il suo apparato radicale è poco sviluppato ed è costituito da piccole radici fascicolate che vanno dal grigio al bianco. I fusti sono carnosi e possono essere arbustivi o rampicanti a secondo della specie.
Le foglie anch’esse carnose hanno per lo più margini crestati o sagomati. Il loro colore è di un particolare verde brillante e in alcuni casi presentano sfumature lungo i bordi dalle tonalità calde.
Ma sono i fiori la parte di maggior attrazione di questa pianta. Essi hanno una forma stellare o tubolare, riuniti in tanti ciuffi appariscenti e decorativi con colori che vanno dal bianco al giallo, al rosa, fino al rosso. La fioritura dura a lungo e avviene tra novembre e marzo.
Come si coltiva la Calancola
La Calancola, a differenza di altre piante d’appartamento, gradisce la luce del sole. Si raccomanda, quindi, di tenerla il più possibile vicino a una finestra o in prossimità di spazi ben illuminati. Oltre questo, è opportuno sapere che essa teme le temperature inferiori ai 10°C, ma tollera invece molto bene quelle superiori ai 25°C. Anche l’umidità non è un problema, infatti in tanti la scelgono per abbellire la zona bagno, cercando sempre di tenerla il più possibile sul davanzale.
Durante l’annaffiatura è importante non bagnare le foglie e procedere direttamente dal sottovaso. Nei mesi invernali va fatta solo una volta a settimana. D’estate, ogni 20 giorni e non oltre.
La concimazione deve avvenire una volta al mese e solo in primavera e in estate. Nel periodo di fioritura, ogni 20 giorni, viene usato un concime a basso tenore di azoto, ma ricco di potassio e fosforo. Inoltre, dovrà contenere una percentuale consistente di elementi quali zinco, molibdeno e boro, fondamentali a garantire un adeguato sviluppo della pianta.
Il terreno indicato per coltivare piante grasse è di tipo umido e ben drenante. L’ideale sarebbe mescolare al terriccio specifico un po’ di sabbia dozzinale oppure, se è possibile, pietra pomice o argilla espansa.
Potatura della Calancola
Questo tipo di pianta non richiede una vera e propria potatura. Tutto sommato è importante rimuovere le foglie secche perché queste, marcendo, possono provocare malattie fungine. In caso di fiori appassiti, il consiglio è di usare delle cesoie per la rimozione. Prima di proseguire, però, sarebbe meglio disinfettarle con della candeggina.
Attenzione anche ai ristagni idrici e alle muffe fogliari. Queste ultime sono facilmente riconoscibili da macchie scure sulle foglie. Un ospite poco gradito che può mettere a rischio la salute della Calancola è il ragnetto rosso. Un parassita che forma delle piccole ragnatele tra le foglie.
Il rinvaso della Calancola
Il rinvaso della Calancola va effettuato dopo la fioritura. Il nuovo contenitore che si andrà a utilizzare deve essere più grande di qualche centimetro rispetto a quello vecchio. Il terriccio deve essere quello indicato per la coltivazione di piante grasse ed è facilmente reperibile in tutti i negozi di giardinaggio.
Quale varietà di Calancola scegliere?
In questo caso vale la pena dire che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Quindi, la cosa migliore da fare è assecondare i propri gusti in fatto di colore anche perché le caratteristiche della pianta sono invariate, incluse le dimensione che non superano mai i 30 cm di altezza.
In Italia comunque la specie più diffusa e conosciuta è senza ombra di dubbio la Kalanchoe blossfeldiana, meglio nota col nome di Calancola. Ci sono poi l’Annette, la Cristina e la Carol.