La curcuma è una spezia che proviene dalla omonima pianta. Comunemente usata nel regime alimentare asiatico, ha un sapore amaro ed è spesso usato per aromatizzare o colorare. Tuttavia, la radice della curcuma è anche ampiamente usata in medicina, grazie soprattutto al contenuto di una sostanza chimica di colore giallo chiamata curcumina, che viene spesso utilizzata per colorare alimenti e cosmetici.
Per cosa si usa la curcuma
La curcuma è usata per l’artrite, per il bruciore di stomaco (dispepsia), per i dolori articolari, per il mal di stomaco, per il morbo di Crohn e per la colite ulcerosa. Ancora, può apportare benefici in caso di emorragia, diarrea, gas intestinale, gonfiore addominale, perdita di appetito, ittero, problemi al fegato, Helicobacter pylori, ulcere gastriche, sindrome dell’intestino irritabile. disturbi della cistifellea, colesterolo alto, una condizione della pelle chiamata lichen planus, infiammazione della pelle dovuta a radioterapia e affaticamento.
Come se non bastasse, pare che la curcuma possa apportare miglioramenti per i pazienti affetti da mal di testa, bronchiti, raffreddori, infezioni polmonari, febbre, problemi mestruali, prurito della pelle, recupero dopo l’intervento chirurgico. Altri usi includono quelli contro depressione, malattia di Alzheimer, gonfiore nello strato medio dell’occhio (uveite anteriore), diabete, ritenzione idrica, una malattia autoimmune denominata lupus eritematoso sistemico (LES), infiammazione della vescica urinaria e problemi renali.
Ulteriormente, alcune persone applicano la curcuma alla pelle per il dolore, tigna, distorsioni e gonfiori, lividi, morsi di sanguisuga, infezioni oculari, acne, condizioni infiammatorie della pelle e piaghe della pelle, dolore all’interno della bocca, ferite infette e malattie gengivali. La curcuma è altresì usata come clistere per le persone con malattia infiammatoria intestinale.
Come funziona la curcuma
Come abbiamo anticipato, la curcuma è una spezia che contiene la curcumina. È ben noto che la curcumina e altre sostanze chimiche nella curcuma possono ridurre il gonfiore (infiammazione). E, per questo motivo, la curcuma potrebbe essere utile per il trattamento di condizioni che coinvolgono stati infiammatori.
Curcuma, spezia utile per colesterolo alto, osteoartrite e fastidi alla pelle
Tra gli usi per i quali la curcuma viene ritenuta discretamente efficace rammentiamo il contrasto al colesterolo alto. Recenti ricerche suggeriscono che l’assunzione di estratto di curcuma in via orale due volte al giorno per 3 mesi riduce il colesterolo totale, il colesterolo a bassa densità di lipoproteine (LDL o “cattivo”) e i trigliceridi nelle persone in sovrappeso con colesterolo alto.
Alcune ricerche ritengono inoltre che l’assunzione di estratti di curcuma, da sola o in combinazione con altri ingredienti vegetali, può ridurre il dolore e migliorare la funzionalità nelle persone con osteoartrosi. In alcune ricerche, la curcuma ha funzionato bene come l’ibuprofene per ridurre il dolore dell’osteoartrite. Tuttavia, non sembra funzionare come diclofenac per migliorare il dolore e la funzione nelle persone con osteoartrosi.
Ulteriormente, la curcuma sembra essere utile contro i pruriti e i fastidi alla pelle. Una recente ricerca suggerisce infatti che l’assunzione di curcuma in via orale tre volte al giorno per 8 settimane riduce il prurito nelle persone con malattia renale a lungo termine. Inoltre, le prime ricerche suggeriscono che l’assunzione di una specifica combinazione di prodotti (C3 Complex, Sami Labs LTD) contenente curcumina più pepe nero o pepe lungo ogni giorno per 4 settimane riduce la gravità del prurito e migliora la qualità della vita nelle persone con prurito cronico causato dal gas mostarda.
Effetti collaterali della curcuma
La curcuma generalmente non determina alcun problema se viene assunta per via orale o viene applicata sulla pelle in modo appropriato. In ogni caso, raramente la curcuma causa effetti collaterali significativi: è anche vero che in caso di utilizzo eccessivo alcune persone possono provare disturbi allo stomaco, nausea, vertigini o diarrea.
Precauzioni speciali e avvertenze sulla curcuma
Durante la gravidanza e durante l’allattamento al seno, la curcuma viene ritenuta sicura se assunta per via orale in quantità che si trovano comunemente nel cibo. Tuttavia, la curcuma non può essere ritenuta sicura se viene assunta per via orale in quantità “medicinali”. Non ci sono inoltre abbastanza informazioni per valutare la sicurezza delle quantità medicinali di curcuma durante l’allattamento e, dunque, sarebbe opportuno non usarla.
Tra i problemi che potrebbero inoltre essere aggravati in caso di assunzione di grandi quantità di curcuma, ricordiamo possibili problemi alla cistifellea (la curcuma può peggiorare i problemi della cistifellea e, dunque, è bene non usarla se si hanno calcoli biliari o un’ostruzione del dotto biliare), o ancora quelli di sanguinamento: l’assunzione di curcuma potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e questo potrebbe dunque aumentare il rischio di lividi e di sanguinamento nelle persone con disturbi emorragici.
Ricordiamo altresì che la curcumina, una sostanza chimica presente nella curcuma, potrebbe ridurre la glicemia nelle persone con diabete. Dunque, usare con cautela nelle persone con diabete in quanto potrebbe rendere troppo basso il livello dello zucchero nel sangue. La curcuma potrebbe causare inoltre disturbi allo stomaco in alcune persone, e potrebbe peggiorare i problemi di stomaco come la GERD.
Tra le altre principali avvertenze legate a un suo uso eccessivo, rammentiamo come la curcuma potrebbe abbassare i livelli di testosterone e diminuire la motilità degli spermatozoi se assunto in via orale negli uomini, andando così a ridurre la fertilità. Assumere elevate quantità di curcuma potrebbe altresì impedire l’assorbimento del ferro in maniera regolare e, dunque, questa spezia dovrebbe essere usata con cautela nelle persone con carenza di ferro.
Interazioni della curcuma con i farmaci
La curcumina interagisce con i farmaci che rallentano la coagulazione del sangue (anticoagulanti / antiaggreganti). È ben noto che la curcuma potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e che l’assunzione di curcuma con farmaci che rallentano anche la coagulazione potrebbe aumentare le probabilità di lividi e di sanguinamento.
Tra i principali farmaci che rallentano la coagulazione del sangue ricordiamo aspirina, clopidogrel (Plavix), diclofenac (Voltaren, Cataflam, altri), ibuprofene (Advil, Motrin, altri), naprossene (Anaprox, Naprosyn, altri), dalteparina (Fragmin), enoxaparina (Lovenox) , eparina, warfarin (Coumadin) e altri.
Dosaggio della curcuma
In ottica medicinale, la curcuma per contrastare il colesterolo alto dovrebbe essere usata in 1,4 grammi di estratto di curcuma in due dosi suddivise al giorno per 3 mesi. Per contrastare il prurito bisognerebbe invece usare 1,5 grammi di curcuma in tre dosi divise ogni giorno per 8 settimane.