Quando si sente parlare di boom della cannabis light online – ne parlano diversi giornali che raccontano quello che è successo in Italia in questi mesi – non sempre si hanno le idee chiare in merito. Il fenomeno è complesso e merita un’attenzione specifica. Nelle prossime righe, abbiamo elencato alcune cose che bisogna assolutamente conoscere quando si nomina questa situazione.
La cannabis light venduta online durante la quarantena non ha effetti stupefacenti
Non bisogna pensare che la cannabis light legale che ha vissuto il suo boom online durante la quarantena sia pericolosa. La sua principale caratteristica riguarda il contenuto di THC, principio attivo psicoattivo per eccellenza. Per essere conforme alle linee guida della Legge 242/2016, la cannabis in questione deve essere caratterizzata da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%. Si tratta di una quantità davvero esigua, che non deve assolutamente destare preoccupazioni. Molto importante è anche sapere che la cannabis light online non ha controindicazioni. Per sicurezza, nessuno vieta di chiedere consiglio al proprio medico curante prima di iniziare ad assumerla.
Gli e-commerce che hanno fatto il boom durante la quarantena sono realtà imprenditoriali consolidate
Nel 2017, è entrata in vigore la già ricordata Legge 242/2016, che regolamenta la coltivazione e la commercializzazione della cannabis light. Questo ha permesso la nascita di quella che molti chiamato new canapa economy, un giro d’affari da diverse decine di milioni di euro che, per forza di cose, coinvolge anche l’online. Gli e-commerce nati in questi tre anni e mezzo sono numerosi e di successo.
La quarantena ha dato loro un boost speciale, permettendo a molti tra questi di passare da qualche decina di ordini al giorno a diverse centinaia. Viene da chiedersi quale sia il motivo di questi numeri. Alla base c’è sostanzialmente il fatto che, quando si chiama in causa la cannabis light, si inquadra una soluzione molto utile per tenere sotto controllo i sintomi dello stress. Attenzione: non si parla assolutamente di una medicina a cui fare riferimento in caso di problemi di natura psicologica. In questi frangenti, la cosa giusta da fare è rivolgersi a uno psicologo.
La cannabis light può essere assunta in molti modi
Pensare al boom della cannabis light online significa, soprattutto quando non si hanno molte conoscenze in merito alle caratteristiche di questa pianta, pensare subito a chi fuma. Bene, non è vero! Ci sono le infiorescenze, che come puoi vedere qui sono caratterizzate da aromi differenti, ma anche gli oli. Questi ultimi, facili da gestire, vengono spesso scelti da chi ha problemi di insonnia. Il loro ingrediente principale, ossia il CBD o cannabidiolo, ha infatti proprietà rilassanti blande, capaci di garantire un effetto piacevole.
Se si hanno dubbi, ci si può informare in svariati modi
Negli ultimi anni, l’interesse nei confronti della cannabis light è cresciuto a dismisura. Questo è accaduto perché, gli e-commerce sopra ricordati, hanno migliorato la loro presenza online mettendo a punto, per esempio, dei blog di ottima qualità, grazie ai quali è possibile documentarsi in merito ai vari prodotti e alle loro peculiarità.
Inoltre, da non trascurare è la sezione di FAQ, che deve essere presente su ogni sito. Concludiamo con un cenno ai social che, come in tanti altri business, si sono rivelati preziosi per fidelizzare gli utenti e per risolvere i loro problemi attraverso il customer care.
La cannabis light legale non ha proprietà mediche
Come poco fa ricordato, la cannabis light legale non ha proprietà mediche. Quando senti parlare dell’utilizzo della cannabis in situazioni come il trattamento di malattie gravi quali l’epilessia, si chiama in causa una situazione diversa da quella regolamentata dalla Legge 242/2016. Non a caso, il testo normativo di riferimento è diverso.