Molto comune in tutto il Globo, stante la grande resistenza di questo agente virale in ambiente esterno, la gastroenterite nei cani affligge principalmente i cuccioli, in età compresa tra lo svezzamento ed il compimento del sesto mese di vita.
La si può trasmettere in forma di contagio sia di natura diretta che indiretta, in quanto la bestiola infetta, dopo la fase di incubazione (dai tre ai cinque giorni), espelle il virus sia defecando che con i muchi. Il virus ha la capacità di resistere anche sei mesi in questo tipo di ambiente e può, dunque, infettare altri cani.
Oltre che da un suo consimile, il nostro amico a 4 zampe può essere infettato anche per il tramite di un insetto che si fa portatore di questa patologia. Non appena si siano infettate le tonsille del cagnolino, questo virus si riproduce negli enterociti o anche all’interno del midollo osseo con conseguente riduzione della produzione del midollo ed anche eventuali emorragie: nell’ottanta/novanta percento dei casi il contrarre questa malattia può avere esiti fatali.
La sintomatologia
Non appena terminato il periodo di incubazione si ha la comparsa della prima sintomatologia clinica prevalente, vale a dire un forte rialzo termico, uno stato depressivo, mancanza di appetito, diarree e vomito, ma possono non mancare anche complicazioni ancora più gravi come un’infiammazione al fegato e una forte anemia.
Il vomito e la diarrea potrebbero presentare tracce di sangue. In qualche caso grave non bisogna escludere un danno neurologico, o, come detto, anche un esito fatale.
Le cause
Cause specifiche, oltre all’infezione con un virus, non se ne conoscono, diciamo che tutte si possono ricondurre ad un’infezione e che quest’infezione nella maggior parte dei casi è ad opera di questo diabolico virus, il parvovirus che attacca solamente i cani ed il cui periodo di incubazione varia da una settimana a due.
I primissimi accenni della sintomatologia tipica possono già fornire un quadro clinico tipico di questa malattia, e le analisi ematiche e delle feci confermeranno la diagnosi. A questo punto è necessario intervenire immediatamente, perché le cure immediate possono salvare la vita al nostro amico a 4 zampe.
Le cure
Relativamente ai trattamenti farmacologici le cure comprendono l’utilizzo contemporaneo di più prodotti farmacologici: innanzitutto antibiotici, non, evidentemente per il virus che ne è immune, ma per prevenire qualsiasi complicazione a carattere batterico, poi si utilizzerà un antiemetico per combattere il vomito e/o la diarrea con tracce ematiche, e sarà anche necessario reidratare il cane con fluidoterapie e reintegrargli i sali minerali somministrandogli prodotti di tipo vitaminico.
La dieta, perdurando il vomito, deve essere di assoluta astinenza: alimentare il cane in quella fase non farebbe altro che aumentargli gli stimoli al vomito. Sarà necessario alimentarlo mediante delle soluzioni liquide. A partire dal secondo giorno dopo la fine degli episodi di vomito, allora il cane potrà riprendere un’alimentazione solida che, all’inizio, dovrà essere molto leggera e in scarse quantità.
Come per tutto il resto che concerne la gastroenterite nei cani, anche l’alimentazione a supporto deve essere consigliata da un veterinario, fermo restando che agli inizi occorrerà una somministrazione di quantità ridotte di cibo ma più volte al giorno, in modo tale che la bestiola possa ritrovare gradatamente l’abitudine ad una normale alimentazione.
Mentre è ancora malato sarebbe meglio che il cane viva in luoghi silenziosi, puliti e indisturbati. E anche che non venga sollecitato a svolgere delle attività fisiche perché è meglio che conservi le sue energie per la lotta al virus.
La gastroenterite nei cani, purtroppo, può rivelarsi fatale perché, oltre a colpire prevalentemente i cuccioli che, per forza di cose, sono meno resistenti ai virus ed alle malattie più in generale, a volte colpisce cani con disfunzioni del sistema immunitario. Si capisce quindi come la prevenzione per il tramite del vaccino ed una precoce diagnosi siano importantissime.
Può rivelarsi salvavita anche un continuo controllo, durante il corso della malattia, e dei continui esami del sangue, soprattutto al fine della conta dei globuli bianchi il cui numero inevitabilmente subirà una diminuzione per gli episodi di vomito e/o diarrea con tracce ematiche.
Come proteggere il tuo amico dalla gastroenterite nei cani?
Al pari delle altre malattie virali la terapia non può essere specifica (i virus non sono attaccabili dai farmaci), ma può essere importante la prevenzione con gli appositi vaccini. Il primo alla sesta/ottava settimana di vita, e poi una mensile sino alla sedicesima settimana. Poi un richiamo annuale. Anche una disinfezione periodica ed accurata aiuterà il cane ad evitare il pericolo di contagio.