Lo spatifillo è una pianta da interno, amata da molte persone. Facile da coltivare, si adatta a diverse situazioni, tollera l’ombra e il riscaldamento domestico. Il fogliame vigoroso e i fiori color bianco crema donano all’ambiente un’eleganza sofisticata e fuori dal tempo.
Attraverso questa lettura si avrà modo di approfondire tutto quello che c’è da sapere su cure e origini dello spatifillo. Vediamole insieme!
Quali sono le origini
Lo spathiphyllum, meglio conosciuto col nome di spatifillo, è ritenuto un classico della coltivazione d’appartamento.
Le origini di questa distinta pianta erbacea sono tropicali e fanno capo alla famiglia delle Araceae. Una particolarità dello spatifillo che subito salta all’occhio è la totale mancanza di fusto. Le foglie crescono direttamente da un rizoma posizionato sotto terra e sono di colore verde scuro, lunghe e lucenti. I fiori, denominati anche “spata” rappresentano una mutazione: altro non sono che foglie bianche avvolte intorno a una pannocchia di infiorescenze. Da qui il nome spatifillo che nel linguaggio dei fiori significa: “io ti difenderò”.
La specie più coltivata in Italia è lo Spathiphyllum wallisii, originaria della Colombia e del Venezuela. L’abbondante fioritura avviene nel periodo che va dalla primavera fino all’autunno con colori che oscillano dal giallo al tipico bianco crema.
È possibile trovare in commercio altre varietà di spatifillo. Lo Spathiphyllum blandum per esempio è molto richiesto, le foglie sono caratterizzate da una forma conica e da un colore verde chiaro. Oppure il Mauna Loa capace di produrre fiori lunghi oltre i 15 cm.
Come prendersi cura dello spatifillo
Lo spatifillo è una pianta che richiede condizioni climatiche simili a quelle della sua terra di origine. In particolar modo, è la temperatura che bisogna tenere sotto controllo. Come si può facilmente intuire, considerando le origini dello spatifillo, è bene restare sopra i 15° C, anche durante i mesi freddi. Chi invece dovesse decidere di coltivare la specie Mauna Loa dovrà mantenersi sempre su una temperatura superiore ai 17° C. Questa varietà infatti è quella con maggiore difficoltà a tollerare i climi freddi. Durante il periodo di fioritura poi è importante che lo spatifillo riceva una giusta quantità di luce; attenzione però alle esposizioni eccessive al sole, una sovrabbondanza di riverbero non è gradita e si rischierebbe di bruciare le foglie. Scegliete dunque una posizione adeguata alle sue esigenze, ben sapendo che una finestra non esposta a sud sarebbe l’ideale.
Un secondo aspetto fondamentale che riguarda la salute dello spatifillo è la giusta irrigazione. Per avere una pianta bella, ma soprattutto sana, si consiglia un’annaffiatura abbondante durante i mesi più caldi dell’anno, in modo da tenere il terreno umido. Tuttavia, va fatta chiarezza su un aspetto: chi ha possibilità di spostare la pianta in esterno durante l’estate può procedere con un’irrigazione più leggera. Infine, bisogna considerare l’umidità dell’aria che deve essere elevata. In tal senso, è possibile creare un ambiente umido spruzzando gocce di acqua sulle foglie, la soluzione migliore è quella di usare un nebulizzatore.
Come far fiorire lo spatifillo
Coltivare lo spatifillo è molto semplice, ma per ottenere una fioritura tutto l’anno c’è bisogno di qualche piccolo accorgimento. A ogni primavera si consiglia di travasare la pianta in un vaso sempre più grosso, fino ad arrivare a un contenitore di circa 20 cm.
Quest’ultimo sarà la sua dimora definitiva. La temperatura, come già detto nel precedente paragrafo, gioca un ruolo importante. Mantenere una gradazione costante assicura di conseguenza una cospicua fioritura.
La concimazione è un aspetto che in tanti sottovalutano, eppure non dovrebbe essere così. Un concime per piante da appartamento sa donare al terreno i nutrienti necessari di cui lo spatifillo necessita.
Malattie a cui lo spatifillo è soggetto: foglie gialle e punte secche.
Lo spatifilo può essere soggetto a delle malattie. Una delle possibili avvisaglie potrebbe essere rappresentata dalla comparsa di foglie gialle. In questo caso, vorrebbe dire che la pianta ha una carenza di azoto. Una mancanza dovuta molto probabilmente al poco spazio concesso alle radici, che in un vaso troppo piccolo non riescono a nutrirsi adeguatamente. In tale circostanza un buon concime, oltre a un rinvaso, possono essere di grande aiuto. Una mancata azione può significare la perdita di tutte le foglie.
Qualora invece dovessero comparire punte secche, significa che la pianta soffre per una carenza di acqua. Le cause potrebbero essere varie, ma il più delle volte sono due i principali motivi: il primo riguarda ancora la grandezza del vaso o il poco terriccio. Se queste condizioni sono precarie le radici avranno difficoltà ad assorbire l’acqua. Una seconda causa è l’eccessiva esposizione al sole o una stanza con aria troppo secca. La soluzione è quella di ricreare un habitat congeniale allo spatifillo assicurandogli un buon grado di umidità e una giusta annaffiatura.